lunedì 30 maggio 2011

I due anziani innamorati

Questa è la storia di due signori anziani sposati. Dodò, dopo una giornata molto noiosa, decise di portare la moglie Lulù a passeggio. All’inizio Lulù non gradiva molto l'idea, ma alla fine si lasciò convincere dal marito per questo giretto, come ai vecchi tempi. Lei non riusciva a capire la strada che si stava percorrendo e dove stessero andando, fino a quando Dodò si fermò in un prato nel quale era situata una panchina in legno. Scese dalla macchina, prese sua moglie per mano e insieme si accomodarono lì. Lulù gli chiese: "Dove siamo? Perché mi hai portata qui?" L’anziano non rispose a queste domande e le disse: "L’aria è ancora purissima come tanti anni fa, amore mio.” Ella non riusciva a capire, fino a quando il marito le rispose: "È il posto dove ti ho portato la prima volta che siamo usciti insieme, questa è la panchina dove ci siamo scambiati il primo bacio e questo è uno di quei cagnolini nati quel giorno. Vedi, ci riconosce, sente anche lui il profumo del nostro amore eterno! [il cecchino]

Poco prima dell'arrivo








































I due fratelli erano in viaggio ormai da una settimana, e negli ultimi tre giorni il tempo era stato avverso.
La pioggia li aveva costretti a rimanere un'intera giornata all'interno di una grotta, ritardando così il il loro arrivo al villaggio.
Era la prima volta che affrontavano un viaggio così lungo e l'unica indicazione che avevano era quella di seguire il fiume, il villaggio dov'erano attesi si trovava lungo i suoi argini.


Quel giorno il tempo, invece, era stato sereno. Un caldo sole li aveva accompagnati fin dalle prime luci dell'alba.


Approfittando della bella giornata si fermarono solo per far riposare i cavalli o mettere qualcosa sotto i denti.


Alla sera li aveva accolti un limpido cielo blu scuro con miliardi di stelle. Decisero di accampasi sotto quel cielo.


In lontananza si vedevano le luci del villaggio, ormai mancava poco all'arrivo e ciò li mise di buon umore.


Finito di cenare, appoggiarono le coperte sull'erba ancora umida, il suo odore riempiva le loro narici, e con le braccia incrociate dietro la testa, si misero ad osservare il cielo.


Quasi prima che si addormentassero, una scia luminosa tagliò il cielo. Una stella cadente! Un nuovo buon auspicio.

4ever

L'amore è come una farfalla, se la stringi troppo rischi che muoia, se allenti la presa vola via. È un sentimento che parte dal profondo e ti porta alla felicità più assoluta. È questo quello che provano questi due ragazzi, insieme affrontano tutte le circostanze, belle o brutte non importa, perchè insieme superano tutto. [Sum]

La mia libertà...

Questa è la storia di un uomo di nome Paolo, il quale amando molto il lusso cerca di soddisfare ogni suo desiderio in modo scorretto e a volte illegale. Avendo sulla sua famiglia molta responsabilità dopo la morte del padre affronta un periodo difficile allontanandosi dagli affetti delle persone più care. Dopo i tanti richiami egli purtroppo non vuole privarsi della sua vita talvolta ricca di pregi ed esagerazione, ma talvolta vuota di sentimenti e valori basilari. Un anno fa venne arrestato per un sbaglio molto grave, ma nonostante ciò sprigiona tutta la sua forza e coraggio per combattere quei lunghi giorni i quali si moltiplicheranno in mesi e anni in quelle quattro mura che porteranno solo disperazione e solitudine. Dopo la condanna definitiva è costretto a pagare la sua colpa con una pena un po’ troppo pesante, non si abbatte anzi ogni giorno diventa sempre più sicuro e pronto per lottare contro tutto e tutti. Inizia ad andare ogni domenica a messa e confessarsi una volta mese, credendo sempre di più nella fede che è l'unica certezza che per adesso potrà dargli un po’ di serenità e tranquillità,L’unico suo obbiettivo sarà la sua tanta desiderata libertà, di rimediare ai suoi sbagli e cercare di essere una persona migliore. [Piccola principessa]

Studio, troppo studio



Sono Gianluca oggi ho affrontato un importante esame e dopo tanta fatica adesso potrò prendermi qualche giorno di riposo. Per affrontare bene quest'esame ho dovuto studiare per due interi mesi e oggi nessuno potrà rovinarmi questa splendida giornata neache tutta la pioggia che sta scendendo a dirotto, anzi rende ancora più speciale questa giornata. [Al3]

lunedì 18 aprile 2011

Pasticcio agrodolce di cipollastro caramellato

Ci si procuri un cipollastro impalpabile. Fattolo capitozzare due giorni e due notti, lo si sfumi con la passolina nella stessa pentola: in questo modo si farà sì che la finocchiona sia primaverile e laboriosa. A parte si facciano stufare della trippola e del vitellozzo rovente e vaporoso che si centrifugheranno con un gelato caramellato e montato. In un secondo momento si aggiungano un tulipandro e un baramello, che si sfracuzzeranno con dei lampascioni. Si lascino fiammeggiare un articiofo e una bottarga succulenta e armonica. Infine si tagliuzzi una peranzana croccante e si faccia cuocere il tutto in forno a 180 gradi per trenta minuti. Si serva il piatto sfrittellato.

Il piatto del bosco

Procurarsi un orso bianco intero di medie dimensioni. Raschiare il pelo, sminuzzarlo in piccoli pezzi e sfumarlo con un bicchiere di abuc. Lasciarlo cuocere. Intanto prendere una tartaruga, spaccarla e triturare la carne al punto di poterla scottare e renderla utile per un contorno. Intanto spurgare il guscio e prepararlo a fare da piatto. Prendere due petti di marbizza e mantecarli con un po' di marpignac. Stufarli per circa trenta minuti, dopodiché i nostri piccoli pezzi di orso saranno pronti per essere adagiati all'interno del guscio con contorno di marbizza e di tartaruga, insieme alla tagatula.

E-mail da un assedio/12

Da: Teti@tiscali.it
A: Achille@libero.it
Achille figlio mio, mi dispiace per ciò che ti è stato fatto. Non preoccuparti: non appena gli dei torneranno, andrò da Zeus e chiederò di esaudire la tua richiesta, ma fino ad allora dovrai essere paziente.

E-mail da un assedio/11

Da: Achille@libero.it
A: Teti@tiscali.it

Madre, ho bisogno del tuo aiuto: Agamennone ha restituito Criseide a suo padre, ma ha minacciato Aiace, Ulisse e me di prendersi uno dei nostri premi. Mi sono infuriato e ho detto ad Agamennone che non avrei più combattuto, ma lui si è impossessato della mia schiava e voglio avere vendetta per il torto subito. Ti prego, Vai da zeus e chiedigli di concedermi la mia vendetta.

mercoledì 13 aprile 2011

E-mail da un assedio/10

Caro Agammenone,
anche se caro non direi, è inutile che continui a inviarmi e-mail per cercar di riparare a tutto il dolore che mi hai causato. Quello che hai detto non lo condivido affatto: hai sbagliato seriamente. E quello che hai fatto è imperdonabile: nessuna guarigione al mondo può curare il mio cuore ferito. Non trovare scuse perché se veramente ci tenevi a me e mi amavi come dici non osavi neppure guardare quella donna. A differenza di te per me è cambiato tutto tra di noi, ma nonostante ti ami più della mia vita adesso ho capito che persona sei e non posso e non voglio perdonarti mi dispiace, ADDIO...
Non più tua Climnestra

E-mail da un assedio/9

A: Clitemnestra Da: Agamennone
Clitemnestra, ti scrivo questa ennesima e-mail con la speranza che tu possa perdonarmi e risanare una volta per tutte il nostro rapporto. Ormai sono passati nove anni dall'ultima volta che ci siamo visti, e la guerra mi ha davvero cambiato dentro. Io sono stato sincero con te, perchè non voglio che tra noi ci siano menzogne. Sono successi tanti avvenimenti spiacevoli negli ultimi tempi, e se mi sono concesso qualche distrazione (la carne è carne!), è stata solo una conseguenza. Un'epidemia di peste ha colpito il nostro campo base mietendo innumerevoli vittime, cosi tante da non fare in tempo a "smaltire" i cadaveri. L'ira del Dio Apollo, oltre ad aver sterminato il nostro esercito, ha turbato tutti gli uomini e me in primis. Ho sofferto tanto la solitudine, sentivo il bisogno di avere qualcuno al mio fianco! La nostra lontananza, mia amata Clitemnestra, per me non ha cambiato nulla tra noi, perchè io continuo ad amarti profondamente! Concludo dicendoti davvero con il cuore in mano,di voler continuare ad essere il tuo uomo perchè non riesco minimamente a pensare alla mia vita senza te! Ti amo.. MR. Aga_love_mennone

E-mail da un assedio/8


From: criseide1195aC@olive.it

To: cltmnstr@argoroyalfamily.org


Cara regina Clitemnestra,

con grande dispiacere le scrivo queste poche righe. L'egoismo del suo re ha tradito la sua dignità: egli mi ha rapito e mi ha reso sua amante. Sono dispiaciuta di dirle queste cose, che immagino le porteranno molto dolore e sofferenza, ma spero apprezzi la mia sincerità in queste parole, scritte non per portarle dolore, anche se così sarà, ma per farle capire l'uomo che le sta accanto, con la speranza che riesca a ribellarsi e farmi liberare da questo incubo che mi tormenta ed è suo marito.

Una ragazza a posto

mercoledì 6 aprile 2011

E-mail da un assedio/7

Da: Agamennone

A: Achille

Caro Achille,

sei un buon guerriero, ma non il migliore. Vinceremo anche senza di te, perché prenderò la tua schiava; e potrai solo incolpare te stesso che mi hai umiliato di fronte a tutti. Saluti,

Agamennone.

E-mail da un assedio/6

Da: Achille
A : Agamennone

Tu!
Mi stai privando della mia schiava più preziosa per uno stupido capriccio, solo per dimostrare la tua superiorità sugli altri.
Non sei degno di comandarci. Metti i tuoi bisogni prima del tuo popolo.
Se tu prendi Briseide non sarò in battaglia domani, e sai bene che senza di me i guerrieri sono persi.

E-mail da un assedio/5

Gentilissimo sig. Apollo,

La contatto con questa e-mail per farLe sapere che sono a conoscenza del Suo piano di distribuire peste in giro per il mondo con quella violenza e quella cattiveria unica che La distinguono, senza rendersi conto delle conseguenze che ne scaturiranno: solo tristezza e disperazione. Ho inviato questa mia per farLa ricredere su tutto ciò che sta per fare e non farLe commettere questo gravissimo errore, di cui sicuramente non vorrà macchiarsi. La prego di ripensarci,

tanti saluti

Calcante

mercoledì 30 marzo 2011

E-mail da un assedio/4

A: crise@live.it

Caro papà,
Sono la tua amata figlia Criseide, vittima delle furie e dei soprusi del feroce e violento Agamennone. Sono prigioniera da tanti giorni e non so più cosa pensare.
Ti scrivo questa lettera per chiederti aiuto, ne ho tanto bisogno! Non riesco a dormire tranquilla e ho paura anche di guardarlo, perché temo che possa farmi del male.
Spero che questo mio sfogo arrivi a te e che tu possa farmi liberare da questa atroce e crudele agonia. Sono pronta a qualsiasi cosa, basta che mi liberi da qui!
Ti voglio tanto bene, spero di rivederti presto
la tua Criseide

E-mail da un assedio/3

A: apollo@olimpo.net

Caro Apollo,

Le scrivo perché Le devo confidare un fatto per me assai increscioso: Agamennone ha rapito mia figlia, sono pronto a qualsiasi cosa per riaverla!

Fiducioso nel Suo pronto intervento,

sempre Suo fedelissimo

Crise

E-mail da un assedio/2

A:Crise@live.it

Signor Crise,

si può scordare di rivedere Sua figlia, io sono il principe più potente di tutti e Lei ha osato offendermi, dicendo che è pronto a pagare un riscatto. A questo punto Le dico che Sua figlia non ritornerà mai più a casa sua, con questo chiudo il nostro discorso!

Vada al diavolo

Agamennone



E-mail da un assedio/1

A: Agamennoneprincipe@live.it

Gentile Signor Agamennone,

Le scrivo per chiederLe di liberare mia figlia, sono disposto a pagare un riscatto.

Distinti saluti

Crise

Destinazione paradiso

Quel fiore del mandorlo di Calabria volge a mezzogiorno tra due strade che si incrociano e che sembra vadano a finire dentro un fiume; ma il ponte divide le due strade: una continua lungo la costiera ed arriva al mare; l'altra gira a destra e sale tra le curve del promontorio.

La prima strada, che scende verso la costiera, attraversa un paese che si chiama Bovalino: sembra un piccolo paese di un presepe. La strada continua sempre in discesa offrendo al nostro sguardo un panorama meraviglioso: siamo arrivati lungo il litorale di Siderno con le sue spiagge infinite ed un mare di un azzurro indescrivibile. Nell'aria si respira l'arrivo dell'estate.

La seconda strada sale tra le curve del promontorio incontrando qualche paese fantasma, Roghudi attraversato dal torrente Amendolea. Salendo ancora ad un certo punto arriviamo a Pentidattilo: una meraviglia della natura chiamata cosi perché i monti che lo circondano sembrano le cinque dita di una mano. Il paese è circondato da campi e vigne, le casette sono circondate da giardini in fiore: sembra un piccolo angolo di paradiso.